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Cosa ti viene in mente se pensi alla Scozia? Il Whisky?  Le Highlands? Le cornamuse? Il Mostro di Loch Ness? O il Kilt? A me viene in mente il kilt, il famoso indumento scozzese. Ai nostri giorni il kilt è ancora il simbolo tradizionale della Scozia. Il kilt viene utilizzato in occasioni speciali come matrimoni, i ceilidh (tipici raduni musicali scozzesi) e come indumento ufficiale di parate ed eventi nazionali.

L’importante è chiamarlo con il giusto nome kilt, guai a definirlo gonna o gonnellino!!! Lo dice anche il motto “It’s a kilt, not a skirt”. Ricorda definirlo gonna per uno scozzese è ritenuto offensivo! 

La leggenda narra che gli scozzesi abbiano inventato il kilt per non ritrovarsi sempre, a causa delle numerose piogge, con l’orlo dei pantaloni bagnato! Non possiamo sapere se sia la verità. Potresti pensare che l’uso del Kilt sia un’antica tradizione tramandata di generazione in generazione. Ma non è proprio così! Continua a leggere l’articolo e scoprirai l’origine del kilt.

Il tartan e i clan

Non possiamo parlare del kilt senza parlare del tartan! E qui si apre una diatriba: alcuni affermano che il tartan sia la stoffa di lana con il tipico disegno a quadri, altri invece definiscono tartan solo il disegno stesso. Generalmente è più diffusa la prima definizione, e il tartan viene definito come l’insieme di stoffa e disegno caratteristico del kilt.

Tartan

Anticamente il tartan era probabilmente a tinta unita o costituito solamente da un paio di colori i quali erano ottenuti da tinture vegetali ricavate facendo macerare varie radici di piante locali, muschio e fiori. Ai nostri giorni sono state registrate più di 7000 varietà di tartan presso lo Scottish Register of Tartans che è l’ente ufficiale scozzese per la registrazione dei tartan.

Dalla fine del XVIII secolo il colore del tartan variava a seconda del Clan di appartenenza a scopo identificativo. La parola gaelica clan significa “figli”, “discendenza”. In origine il clan era una famiglia con a capo il padre  Successivamente il significato di clan si è allargato fino a divenire quello che intendiamo noi oggi. Il clan era quindi il gruppo a cui appartenevano tutti coloro che riconoscevano la figura e l’autorità di un capo di cui tutti portavano il nome.

Il feileadh mor: il grande kilt

Il famoso kilt è nato nelle Highland scozzesi, originariamente era un pezzo di stoffa solitamente di lana, non rifinito, lungo 5 metri. Questo pezzo di stoffa era avvolto in vita, stretto con una cintura, drappeggiato sulle spalle e fermato con una spilla detta brooch. Questo era il “grande kilt” che in Gaelico era chiamato feileadh mor.

l feiladh mor poteva essere ripiegato, avvolto, drappeggiato per rispondere a tutte le necessità, per garantire agilità e comodità a chi lo indossava, durante le attività quotidiane. Il tessuto era così lungo che per indossarlo occorreva stenderlo a terra e sdraiarvici sopra. Proprio per la sua grandezza inoltre, esso veniva usato di notte per ripararsi dal freddo: la parola gaelica “plaid” significa proprio coperta.

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Il feileadh beag: il piccolo kilt

Verso la metà del XVIII secolo il feiladh mor venne modificato e divenne il kilt per come lo conosciamo oggi. Leggenda narra che a metà del 1700, il quacchero inglese Thomas Rawlinson del Lancashire, osservando un gruppo di suoi operai al lavoro, decise di semplificarne l’abbigliamento. Si rese conto che il feiladh mor non erano affatto adatto per tagliare la legna e trasportare sulle spalle i grossi tronchi.

kilt

Thomas Rawlinson pensò di separare la sottana dal mantello, trasformandola in un capo a sé stante con delle pieghe già cucite per renderlo un capo più comodo e confortevole. Il grande kilt perse quindi il suo drappeggio superiore, mantenendo solo la parte inferiore e la cintura e modificando il nome in feileadh beag, ovvero “piccolo kilt

Con la sconfitta giacobita di Culloden nel 1746 e l’introduzione del Dress Act il Kilt e il Tartan vennero banditi come fuorilegge! Quando il Dress Act venne abolito nel 1782, il tessitore William Wilson raccolse e catalogò gran parte del patrimonio dei tartan così da poterne garantire la sopravvivenza fino ad oggi. Un altro elemento che ha garantito la sopravvivenza del kilt è stata la sua adozione come indumento militare da parte dei reggimenti scozzesi delle Highlands al servizio dell’esercito inglese.

Gli accessori

ghillie brogue

L’abito tradizionale scozzese è composto da una serie di accessori che arricchiscono e completano il kilt. Si calzano le ghillie brogues, delle scarpe con dei lunghi lacci che si intrecciato e annodano sopra la caviglia. Sopra dei calzettoni di lana alti al polpaccio, decorati con i flashes, dei nastri infilati nel risvolto superiore. Nella calza destra viene infilato lo sgian dubh, in gaelico “coltello nero”, un piccolo coltellino cerimoniale usato dagli scozzesi sin dal XVII secolo. 

Accessorio importante è lo sporran, una piccola borsa di pelle che funge da tasca, decorata spesso con pelliccia e che si colloca anteriormente sopra il kilt. I primi Sporran erano cerchi di pelle con buchi attorno alla circonferenza attraverso i quali era infilato un laccio di cuoio che veniva stretto per stringere contemporaneamente il collo del sacchetto e venivano usati per contenere di tutto, dalle munizioni ai generi alimentari. La parte sopra la cintura è molto elegante ed è costituita da camicia, cravatta e giacca.

Concludendo

Personalmente, trovo che l’intero “traditional Highlands Dress” sia davvero affascinante, e mi piace molto la fantasia tartan. Inoltre la storia del kilt è veramente interessante. Sei interessato ad indossare un Kilt? Allora guarda questo video, imparerai ad  indossare il kilt e i suoi accessori.

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