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Che noi italiani con l’inglese ci litighiamo un po’ è risaputo! Proprio per questo, anche in inglese, spesso ci lasciamo sorprendere da regole grammaticali basilari o dai false friends.

Fare errori non è la fine del mondo, soprattutto quando si parla una lingua che non è la propria. Quali sono gli errori più comuni che facciamo noi italiani in inglese? Ecco una lista dei 7 “nemici” di un italiano che tenta di parlare un buon inglese!

1) People is o People are?

“People” è singolare? È l‘equivalente dell’italiano “gente”? Cosa devi utilizzare? Il singolare “is” o il plurale “are”? 

“People” è il plurale di “person” (persona), perciò richiede sempre il verbo al plurale.

Example: People are always happy when Friday comes. (La gente è sempre felice quando arriva venerdì.)

2) Un po’ di…

Traducendo direttamente l’espressione italiana “un po’ di”, il risultato più naturale sarebbe “a little of”. Ma è corretto?

No! “A little of” in inglese è sbagliatissimo! In inglese devi utilizzare “some”. 

Example: She wants some water. (Lei vuole un po’ d’acqua.)

3) It’s & Its

Questo è un errore che noi italiani facciamo spesso.

  • “It’s” è la forma contratta di “It is”
  • “its” è il pronome possessivo di “it”

“It’s” è la forma contratta della terza persona singolare neutra (animali o oggetti), e corrisponde al nostro verbo “è”. 

Example: It’s a beautiful day! (È una bellissima giornata) 

Nel secondo caso si utilizza “its” per dire che qualcosa appartiene al soggetto neutro.

Example: A car is not good without its wheels. (Un’auto non va bene senza le sue ruote.)

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4) After o Later?

Altro errore comunissimo, che proviene dal tentativo di utilizzare, in inglese, la traduzione di espressioni italiane. 

In inglese “after” indica la successione in una sequenza o in una linea temporale, ma non significa “più tardi”.

Example: Let’s go for a swim after lunch. (Andiamo a fare una nuotata dopo pranzo.)

Se devi tradurre “più tardi” devi utilizzare “later”.

Esempio: He will be back later. (Tornerà più tardi.)

5) La “S” alla terza persona

Quello della “S” alla terza persona è infatti una delle regole più facili da memorizzare, ma tra le più difficili da mettere in pratica. Specialmente durante la conversazione. 

Ricorda la S si utilizza:

  • solo alla terza persona singolare (he, she, it)
  • solo al presente
  • solo in una frase affermativa
  • solo in assenza di verbi ausiliari (do, can, may, will)

6) Make o Do?

Potresti pensare che questi due verbi siano sinonimi, ma non è così! In italiano, nella maggioranza dei casi, si usa la parola fare per tradurre sia “make” che “do”, ecco la fonte del problema.

“Do” è utilizzato per descrivere delle azioni che vengono svolte.

Example: I am doing my job. (Sto facendo il mio lavoro)

“Make” indica l’atto di creare o generare qualcosa

Example: She is making a cake (Sta preparando una torta)

7) La doppia negazione

E per concludere, ti ho lasciato quella che probabilmente è una delle regole più innaturali per noi italiani! Noi italiani siamo abituati alla doppia negazione, “non ho fatto niente”, o “non c’è nessuno qui”.

Nella lingua inglese se la frase ha un’intenzione negativa, il pronome da utilizzare sarà affermativo!

Example:

  • She does not buy anything 
  • He never goes out after dark. 
  • They do not love anybody

Concludendo

Questi sono 7 degli errori più comuni che facciamo noi italiani quando parliamo in inglese. E tu, ti riconosci in questa lista? Hai mai commesso uno o più di questi errori? 

Ad ogni modo non fartene un cruccio, Winston Churchill una volta disse: “Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere il tuo entusiasmo”. Parlando una lingua si sbaglia, l’importante è non perdere il tuo entusiasmo per un errore ma andare avanti.

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