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Quante volte, tentando di parlare in inglese, ti è capitato di commettere degli errori? Vediamo altri 7 errori comuni che commettiamo quando parliamo con i nostri amici anglofoni.

Questo è il secondo articolo di una serie. (Se ti sei perso il primo articolo, CLICCA QUI) L’obiettivo di questa serie di articoli è imparare a evitare questi errori comuni e non ad avere paura di parlare.

Continua a leggere per scoprire gli altri 7 errori da evitare.

1)    Excuse me vs I’m sorry

Nella nostra lingua per chiedere di ripetere, farsi perdonare e anche attirare l’attenzione utilizziamo “scusa”. In inglese abbiamo due modi di dire scusa: excuse me e I’m sorry. 

Potresti pensare che siano intercambiabili, alla fine sono utilizzati entrambi per scusarsi. Ma non è così hanno due significati e utilizzi diversi. 

  •  I’m sorry

I’m sorry è utilizzato da un inglese per chiedere perdono, o come si dice in inglese, to apologize.

Example sentences: 

Sorry, I was wrong. I am really sorry to have disappointed you. (Scusa, mi sbagliavo. Mi dispiace davvero averti deluso.)

I came here to apologize. I’m very sorry. (Sono venuto per chiedere perdono. Scusami tanto.)

  • Excuse me

Excuse me è utilizzato per attirare l’attenzione, per chiedere di ripetere, per intromettersi in una conversazione già avviata e per altri utilizzi simili.

Example sentences: 

Excuse me, could I have the bill please? (Mi scusi, posso avere il conto, per favore?)

Excuse me, could I pass? (Scusi, posso passare?)

2) L’utilizzo della lettera H

Sono sincera per noi italiani la lettera “H” è un vero dramma. Perché?

Perché nella nostra lingua la “H” non corrisponde ad un suono particolare. É una lettera utile a modificare la pronuncia di altre lettere o a distinguere il significato di parole simili.

Pensa solo a scrivere “A” oppure “HA” il significato cambia molto; ma solo leggendo o scrivendo, nell’intonazione per noi italiani è sempre “A”!

In inglese, invece, l’ACCA ha un vero è proprio valore fonetico. La lettera “h” in inglese si sente, non è muta! Non pronunciarla può cambiare il significato delle parole!

Vuoi un paio di esempi?

Se dici “hungry” (affamato) senza pronunciare l’H diventa “angry” (arrabbiato).

Se dici “thanks” (grazie) senza pronunciare l’H diventa“tanks” (carri armati).

Capito il rischio di non far sentire la H in Inglese?

3) On time vs In time

errori in inglese
Imparare dagli errori

Potresti pensare “ma dov’è il problema alla fine cambia solo la preposizione, no?” È vero cambia solo la preposizione e cambia anche il significato! 

  • On time

On time significa esattamente nell’orario stabilito, spaccando il secondo. Essere puntuali rispetto a un orario convenuto. ON significa “sul”, quindi un punto preciso nella linea del tempo.

Example sentence:

The train was on time. (Il treno era puntuale.)

  • In time

In time invece lascia intendere che resta ancora del tempo a disposizione prima dell’ultimo minuto.
Example sentence:

We arrived in time to get a snack before the show. (Siamo arrivati in tempo per uno spuntino prima dello spettacolo.)

4) House vs Home 

Altra eterna lotta tra due sostantivi. In italiano “house” e “home” significano la stessa cosa, ovvero “casa”.

Sebbene la differenza tra house e home possa apparire bizzarra a noi italiani, la confusione dei due termini in inglese è considerato un grave errore.

  • House 

La parola house indica la casa intesa come edificio, costruzione fisica, un luogo di abitazione, senza però fare riferimento all’ambiente familiare. 

Example sentence:

Her house is bigger than mine. (La sua casa è più grande della mia.)

  • Home

Il termine home, invece, comprende il concetto di famiglia intesa come nucleo familiare, quindi più affettivo. È una parola spesso usata per indicare la casa come concetto di nido familiare.

Example sentence:

Home sweet home. (Casa dolce casa.)

5) Go home vs Go to home?

E rimanendo in tema di casa vediamo il quinto errore. Come si dice “go home” oppure “go to home”?

La regola insegna che con il verbo go ci vuole sempre la preposizione to.

Example: Go to school. (Andare a scuola.)

Ma per andare a casa, dal nostro nucleo familiare, il to sparisce. Sempre. Perché?

  1. Home non è un sostantivo, ma un avverbio di luogo. Quindi non serve la preposizione prima di un avverbio.
  2. Home è un luogo non specifico. Come non diremmo a home, the home, this home perché ha un significato personale e astratto, così non ci metteremo una proposizione davanti.
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6) Since vs For

Queste sono altre due parole, come tante altre che abbiamo visto, che in italiano traduciamo allo stesso modo ma in Inglese hanno un utilizzo diverso.

In italiano “since” e “for” si traducono entrambe “da“. E da qui nasce la difficoltà di esprimere un concetto che richiede l’utilizzo di queste due parole inglesi, cadendo in errore.

  •  For

For è utilizzato per indicare la durata dell’azione, che essa sia di un secondo, un minuto, un’ora o due secoli.

Example sentence:

We’ve been married for 15 years. (Siamo sposati da 15 anni.)

  • Since

Since è utilizzato per indicare il momento preciso in cui l’azione è iniziata, che si tratti di un passato molto vicino o molto lontano.

Example sentence:

We’ve been married since 2006. (Siamo sposati dal 2006.)

7) Stage VS  Internship 

Termino la lista di quest’articolo con due parole che in Italiano vogliono dire tirocinio.

Ma noi italiani pronunciamo stage in modo improprio. Perché?

Stage è una parola francese! Molti italiani pronunciano la “A” di stage con “EI” all’inglese, sbagliando. 

In Inglese stage significa palco. Per cui dire “I did a stage” suona un po’ come “Ho fatto un palco” e non ho “Ho fatto un tirocinio”!

Quindi o pronunciamo stage alla francese oppure se parliamo con un anglofono è corretto dire “I did a internship”.

Concludendo

Nell’articolo di oggi abbiamo esaminato insieme altri 7 errori comuni che facciamo noi italiani quando parliamo in Inglese. Ma ricorda: fare errori non è la fine del mondo

Non lasciare che la paura di fare errori ti blocchi dal parlare o dall’interagire in Inglese. Anzi, sbagliare è una tappa obbligata del processo di apprendimento; ed è meglio esprimersi con qualche errore piuttosto che rinunciare a comunicare. 

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